NUOVE FORME DI PROPRIETA’ DEI GIORNALI PER ‘’LIBERARE’’ LA STAMPA

Un’ azienda editoriale Usa vicina ai sindacati dei giornalisti sta cercando di rilevare i 12 quotidiani del gruppo Knight Ridder messi in vendita dai nuovi editori – Se l’ operazione andrà in porto la proprietà potrebbe passare col tempo interamente ai redattori delle testate – Un articolo di John Nichols: nuovi modelli di proprietà sono indispensabili se si vuole salvare il giornalismo ‘’perché ora fare del buon giornalismo costa più di quanto gli editori, che guardano solo a Wall Street, vogliano investire’’.

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Documento senza titolo

Un’ azienda a partecipazione privata vicina ai sindacati ha fatto un’ offerta per rilevare le dodici testate che la nuova proprietà di Knight Ridder – la californiana McClatchy – ha deciso di mettere in vendita dopo aver rilevato il gruppo per circa 6 milioni di dollari.
Si tratta della  Yucaipa Companies (http://www.hoovers.com/yucaipa/–ID__40153–/free-co-factsheet.xhtml), un gruppo finanziario vicino al partito democratico,  che, ‘’in competizione con alcuni dei gruppi editoriali più spregevoli della nazioneÂ’Â’, si sta battendo per rilevare le testate,  molte delle quali fortemente sindacalizzate e rappresentate da ‘Newspaper Guild’ [associazione affiliata alla Federazione Internazionale dei Giornalisti]. (http://www.newsguild.org/).
Ne dà notizia un articolo di John Nichols*, un giornalista del quotidiano progressista The Nation, pubblicato in italiano da Nuovimondi media – How to free the press (http://www.thenation.com/doc/20060417/nichols -. Secondo Nichols potrebbe essere una strada per sperimentare nuovi modelli di proprietà dei media tradizionali, come – ad esempio – una proprietà diffusa fra i giornalisti.
 Se infatti la Yucaipa prevarrà – spiega Nichols -, i dipendenti dei vari giornali potranno nel tempo acquisire la proprietà di una nuova corporation istituita per dirigere i giornali. Linda Foley, presidente di ‘Newspaper Guild’, spiega che “allÂ’inizio, il 100% della proprietà sarà di Yucaipa ma in seguito passerà progressivamente ai dipendenti. Ci auguriamo che la proprietà diventi in maggioranza dei dipendenti, anche fino al 100%”.
L’ esigenza di nuove forme di proprietà, rileva ancora Nichols, deriva dal fatto che ‘’fare del buon giornalismo costa più di quanto gli editori attiali siano disposti a investire’’.
Il declino del gruppo Knight Ridder, le cui 32 testate (fra cui il Philadelphia Inquirer, lÂ’Akron Beacon Journal, e il San Jose Mercury News) si erano meritate complessivamente 84 Premi Pulitzer, secodo Nichols, non è stato frutto di ‘’un complottoÂ’Â’. ‘’A piegare Knight Ridder – scrive – , è stata piuttosto la politica di Wall Street, secondo la quale margini di profitto del 19 o 20%, come quelli che il gruppo aveva negli ultimi anni, non erano più sufficientiÂ’Â’.

L’ articolo di Nichols è qui: http://www.nuovimondimedia.com/sitonew/modules.php?op=modload&name=News&file=article&sid=1841

* John Nichols, corrispondente da Washington per ‘The Nation’, ha seguito sia negli Stati Uniti che allÂ’estero la politica progressista e attivista per più di dieci anni. Attualmente è il curatore della pagina dellÂ’editoriale del ‘Capital Times’ di Madison, Wisconsin. Nichols è anche lÂ’autore di due libri: ‘ItÂ’s the Media, Stupid’ e ‘Jews for Buchanan’.
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